Musica e parole

Se il cielo  nitido che stasera inoltra sopra le nostre teste potesse, entrando in esse al pari del riversarsi dell’onda marina nella sabbia, di ognuna illuminare il pensiero, allora anche le ingannevoli storture apparenti che l’abitano, a quelle felici asimmetrie dalle lattee nubi originate nel disegno esemplare della cupola celeste, somiglierebbero.

Come te (M. Ventura)

Come te
Siamo simili
come opposti che insieme
comprendono ogni confine
Incontrandoci qui

Come te
Siamo mobili
come alberi distanti verso il cielo
scaviamo nel buio strade invisibili
Incontrandoci qui

Qui nel Pensiero ch’è d’Amore
e per cos’altro avremmo senso noi
Ma se vuoi
Andiamo anche oltre noi
E un sogno ci racconterò
Di me che sono uguale a te

Come te
Inseparabili
Come te


Notte di vento e di nuvole rosa (M. Ventura)

In questa notte di vento
e di nuvole rosa
Il mio pensiero si ferma
E su di te
lui si posa

Non ho niente da fare
Non ho niente da dire
Rimango ferma in silenzio
Resto qui ad ascoltare

E la tua voce mi arriva
Non so bene da dove
Ma la sento cantare
Una musica nuova
Per me

Io ti do le parole
Tu ne capisci il senso
Così dici nell’ombra
Parli piano nel vento

Così posso sentire
La tua voce parlarmi
Dalle tue labbra dire
Sei un amore preziosa
Per me

Siamo anime accese
dalla stessa luce
Nelle notti di maggio
Lucciole innamorate
Che si alzano in volo
Incandescenti scie al buio (d’oro)
Io e te
Io e te

In questa notte di vento
e di nuvole rosa
Il mio pensiero si ferma
E’ sempre in te
che riposa


Ligio a posto  (M. Ventura)

Maggio tiepido bagnato dalle mie lacrime
mi dicevi “su dai parlami d’amore Mariù”
io parlavo e non capivo se capivi tu
ti guardavo e non sentivo più le mie parole
si riempivano con i tuoi, gli occhi miei

Giugno, finito! Tremavo dentro il tuo abbraccio
si interrompe il film? Non ci vedremo più?
Ed invece ti rivedo ancora e non potrei
cancellare il mondo di emozioni che sempre sei
tu dentro di me memoria immobile

Anno 2006 chissà dove sarai
ti arriverà così com’è l’amore che ho per te?
ascolterai le mie canzoni e ti domanderai
se sarò capace se avrò pace

prima o poi sulle labbra tue

con te risuono
canta con me
ricanta con me
lo stesso suono che c’è
ci unisce
così è permesso
di certo ora
sulle labbra tue
il mio sorriso


Analist’song (M. Ventura)

Più verdi del mare i tuoi occhi da sognare
Mi perdo e il tuo sorriso è inferno e paradiso
E torna tutta insieme la voglia di cantare
Le mille e più risposte su come e cosa dire
La mia analista pensa che non lo dovrei fare
Perché non porta a niente mi faccio solo male
ma male sto comunque e poi non voglio avere
il controllo di ogni cosa che faccio
anche sbagliando un po’ s’impara e non si muore
io voglio solo amore

più calda del sole la tua bocca da baciare
si schiude ed è un invito il frutto dolce e proibito
E immagino le frasi che ancora non ti dico
le notti rumorose di un sogno intimidito
la mia analista ora mi guarda sto ridendo
lo sapevamo entrambe mi sto già innamorando
è andata e anche stavolta è inutile affermare
che non me n’ero accorta di alzarmi e di volare
e se sprofondo tanto è uguale
è stato solo amore

……

più verdi del sole la tua bocca da sognare
mi schiudo ed è un invito inferno dolce e proibito
E immagino le frasi la voglia di cantare
un sogno intimidito su come e cosa dire
la mia analista ora si sta già innamorando
lo sapevamo entrambe e adesso sta ridendo
io bene sto comunque e poi voglio affermare
che sì! me n’ero accorta di alzarmi e di imparare
e se sprofondo un po’  si muore
ma sono solo amore


Piove (M. Ventura)

Piove
e il mio cuore si riempie
delle lacrime del cielo
della sua oscurità

Canto
mentre nuota il tuo ricordo
nel profondo del suo mare
E se ancora fa male
è come il colpo della goccia
sulla terra quando cade
È un dolore benedetto
se per te il mio cuore
piove

………….


Dove arrivano le onde (M. Ventura)

Tu
sarai
dove arrivano le onde
e ti bagnerai
di me
Immersa in emozioni più profonde
Che non vanno via
Chiuse nel cuore e nella mente
E non ci puoi più fare niente
Volerai
Con il pensiero e il desiderio
Verso me
E mi raggiungerai planando

Poi
lavorerai
sentendo l’eco degli sguardi miei
E non potrà restare cieco
Confinato là
In una gabbia di ragioni
Convenzioni fragili che più non vuoi
Deciderai che quel che importa
Siamo noi
E busserai alla mia porta

Ma dai sei proprio tu
Vuoi da mangiare o bere
No grazie, voglio solo amore
E darti tutte le parole che
Tenevo chiuse ma
Si è aperta la mia bocca
E come un fiume in piena
È divina grazia che mi tocca 

Sei
il ritrovato giusto senso
dei percorsi miei
Tutto ciò in cui credo e penso
Anche per te è così
E ritroviamo in questo abbraccio
La memoria di un miraggio
splendido
Non ci sembrava vero ed ora
ad accenderlo
È bastato un colpo a quella porta

Rimani qui se vuoi
Impareremo piano
A chiederci la mano
Ogni giorno di ogni settimana
E tu
Sei già dentro di me
Come io sono dentro di te                       

lo vedi
Non siamo mai lontane
e diamo pace a questa fame

Tu
sarai
dove arrivano le onde


16-05-06  (M. Ventura)

Come la memoria spenta
che improvvisa piano riaffiora
dondolandosi ignara
al filo invisibile di Nulla
sospeso su ogni cosa
da cui essa proviene

Come il rimbalzo asciutto di un suono profondo e grave
che percorre vibrante tessuti molli e cavità rotonde
lisciando
ipnotico e muto
l’anima spezzata
a ricucirne i lembi

Come il fiato profumato di certezze accoglienti e sicure
che già sfugge al sorriso
d’Amore insopprimibile
a cui la vita
appena schiusa
cieca si affida

Così

inaspettata
nuova
e conosciuta

Tu
mi giungi ora

Ora
da sempre
e per sempre


Milonga di pioggia e di fuoco (M. Ventura)

Cerco ovunque fuori e dentro le mie stanze
Ma vuoti di memoria non mi fanno ricordare
Dove ti ho perduto quando mi hai lasciato
E che ha significato amarsi per poi dimenticare
Tutte le promesse tutte le certezze
Che ora cambiano stagione alla mia vita
Muta e congelata arsa e abbandonata
Piena sì di nostalgia

Dentro sogni scritti sopra fogli bianchi
Dentro onde in vibrazioni lunghe
Dentro l’energia di un temporale
In un raggio di sole
Nel calore intenso del ricordo vivo dei tuoi occhi
In una frase a Caso
Dentro un libro Sacro
Nel respiro denso
che dell’universo
Fanno la natura
Oscura ed intrecciata
Della realtà

Vivo separata da un riflesso senza suono
In una raffica di pianto voci già sommerse
Scalano un respiro
In superficie occhi dentro agli occhi
E arrivi dove tocchi il fondo
Dove scavi il segno della tua ombra lunga

Come il mio tempo che confonde il senso
Viaggia in direzioni oblique, vaghe
Contrapposte all’orologio al muro
Appeso alla parete
Arreso all’ovvietà


Un filo di pazzia
(M. Ventura)

Soltanto un filo di pazzia
Un salto al buio senza rete e via!
Chissà se atterro o volerò
La paura (no)
Adesso non mi ferma più

Vivendo a braccia aperte c’è
Il rischio di abbracciare pure te
Da sole c’è meno allegria
E la compagnia (fantasia)
È una stupenda realtà
E come adesso

Stai con me ed io con te mi dici che male (bene) è
Dividere, comprendere, lasciare andare, perdere
È un’abitudine che ti da
Col tempo e l’esercizio
un senso di profonda libertà


Girando intorno a me
(M. Ventura)

Universi paralleli
Muovono i miei cieli
Sole io
Sola
Girando intorno a me

Movimenti planetari
Cambiano gli umori
Luna io
Sola
Girando intorno a me

Seguo il volo di un airone
Il profumo del caffè

Mi riportano nel vuoto
Denso dei miei sogni
Ora io
sola
Girando intorno a me


Tango1 (Certezze confuse)
Maria Ventura

Senza dubbi senza se
Mi immagino già via
Se vuoi vieni con me

Porto il vento l’acqua il fuoco
La terra sotto i piedi
Che a volte trema un po’
Se sei con me faremo un tango insieme

E comincerò da qui
Da un sogno da un ricordo
Dalla malinconia

Altre immagini scolpite
Dichiarazioni ardite
Indecifrabili

Esco da me
Ritrovo la mia voce e non c’è
Paura di
restare sospesa

Vivo come
La vita mi chiede e non ho
Che fragili mie
Certezze confuse

Esco da me
Ritrovo la mia vita e non c’è
Paura di
restare sospesa

Vivo come
La voce mi chiede e non ho
Che fragili mie
Certezze confuse


Liberati i nostri baci (M. Ventura)

Ogni volta che mi baci un diluvio è dentro me
Son cascate d’emozioni e mi fan capire che
C’è una porta che tu apri è segreta ma tu entri
E mi scovi rannicchiata
In un angolo confusa abbandonata

Anche questo di te mi piace sai esattamente dove
Facilmente ritrovarmi come un treno alla stazione
Ogni bacio una partenza
Dall’ignoto una licenza
Mi riporti dentro casa, come una sposa

Tienimi tra le tue braccia e fai
Di ogni fiato di ogni silenzio
Di ogni sguardo di ogni morso
L’infinito viaggio dentro noi
Unite dalla pancia
Un viaggio dentro l’anima

Ogni tanto ci perdiamo occhi dritti faccia dura
Come marmo senza suono vittime della paura
Se ti bacio ti sorprendo
Rifluisci ed io mi arrendo
Ti riporto dentro casa, come una sposa

….

son curiosi e poi voraci
liberati i nostri baci
ci riportano dentro casa, tu e io una sposa


Vita che vita (M. Ventura)

Faccia di pongo è una nonnina sui novanta
Ossa di vetro che se la tocchi ti si sfalda
Supera il metro di quasi due centimetri
“abbondanti però!”

Dentro la borsa tiene mille bottoni come monete d’oro
che conta ogni mezzora e stringendole al cuore
ripete a bassa voce
“che fortuna che ho qui!”

Gino il muratore dice “tutto quel ben di Dio
lo si deve investire in una casa, nel mattone!”
“Bravo e c’hai ragione!” ripete l’eco del suo amico
Che non ha capito ma gli da sempre ragione mentre

Anna la bella, col coso rinsecchito di Graziano giocherella
E lui ringalluzzito si sbottona la camicia,
tira le tendine intorno al letto
e tutti lì ad ascoltare per sentire cosa han fatto e detto

Dalla cucina arriva un odorino buono,
“presto tutti a cena, che è sabato e c’è anche il budino!”
poi con le carte, giù nel salone,
a giocarsi un po’ di questa

Vita che vita
senza più una salita
Si scende piano piano
chi sola o mano nella mano
Vita che vita
un poco annebbiata
“com’è che fa il tuo nome?
Perché non ho capito bene
Ah! Una ferita in guerra che m’ha stordita
quando ero giovane e bella
mentre guardami adesso
tutta sdentata!”

La PeterPanza è l’unica che è sempre allegra
Faccia da manza che non si muove dalla sedia
Circonferenza di oltre 2 e 30
“Dopo pranzo, però!”

Sotto il cuscino tiene sempre qualcosa da mangiare
di buono che prende di nascosto quando
c’è il riposino la senti che sgranocchia
Tutto quello che ha

Sandro l’infermiere dice “se non la smetti
ti spedisco all’ospedale e ti faccio operare!”
“Bravo e c’hai ragione!” ripete quello della strofa
precedente che non ha capito ancora niente mentre

la Carla Flacci si muove come una ballerina sui tacchi
cantando le canzoni della Iva Zanicchi
guarda la televisione
ad un volume esorbitante tanto lì nessuno più ci sente

dalle persiane una lucina affievolita come le persone
riempie quella stanza vuota e sembrano giocare
a nascondino tra i ricordi di un’intera

Vita che vita
senza più una salita
Si scende piano piano
chi sola o mano nella mano
Vita che vita
un poco annebbiata
“com’è che fa il tuo nome?
Perché non ho capito bene
Ah! Una ferita in guerra che m’ha stordita
quando ero giovane e sveglia
mentre guardami adesso
rincoglionita!”


Esco (M.Ventura)

Oggi mi sento ecologica
E lascio a casa la macchina
Prendo la bici oppure a piedi
Vado in giro, non ci credi?
Guarda che lo faccio!
Oggi mi sento ecologica
La lascio lì quella scatola
Che, a parte il fatto che è un po’ scomoda,
mi viene il culo ad angolo
poi non mi piaccio

allora Esco! (ariaaaaaaaaa)
magari canto per strada
così la gente che passa mi guarda e pensa
“è matta” (ariiiaaaaa)
in fondo a volte è proprio bello
lasciar ruotar liberamente il tuo cervello
agire un po’ d’impulso un po’ d’istinto
come fossi un animale
un animale

Oggi mi sento simpatica
e faccio la faccia comica
sorrido a tutti per la strada
tanto so che mal che vada
non mi guarderanno
oggi mi sento più libera
e sono in forma magnifica
e anche se tu mi vuoi rinchiusa
dentro una stanza odorosa
di pulito e di fresco

io adesso Esco (ariaaaaaaaaa)
magari canto per strada
così la gente che passa mi guarda e pensa
“è matta” (ariiiaaaaa)
in fondo a volte è proprio bello
lasciar ruotar liberamente il tuo cervello
agire un po’ d’impulso un po’ d’istinto
senza paura di ogni tuo movimento
in fondo mi diverte un mondo
far la bambina e correre dentro un girotondo
raccogliere dei fiori
giocare con la luce e coi colori

ora esco vado fuori a respirare altri odori
a recuperare il tempo che ho perduto inscatolato
nelle solite 4 mura intrise di quell’aria scura
che mi intossica i polmoni
e un po’ più su fino al cervello
che mi intossica pure quello
senza luce da vedere o il caldino di un bel sole
io ora esco e se ti va vieni a vedere
dai sarà un piacere

io adesso Esco(ariaaaaaaaaa)
magari canto per strada
così la gente che passa mi guarda e pensa
“è matta” (ariiiaaaaa)
in fondo a volte è proprio bello
lasciar ruotar liberamente il tuo cervello
agire un po’ d’impulso un po’ d’istinto
senza paura di ogni tuo movimento
in fondo mi diverte un mondo
far la bambina e correre dentro un girotondo
raccogliere dei fiori
giocare con la luce e coi colori
in fondo a volte è proprio bello
lasciar ruotar liberamente il tuo cervello
agire un po’ d’impulso un po’ d’istinto
come fossi un animale
un animale


Un solo colore (M. Ventura)

Tu
Ma che bel nome hai tu
Difficile da dimenticare
Tu
Sei come il latte
Hai un solo colore

Sai dipingere di te
Anche le nuvole
Di questa vita mia
Adesso che ci sei non andar via
Tu non ti sbilanci
Fai finta che non lo sai
Che resto ancora qui
Ad aspettare che sia tu
A dirmi
“adesso sì”

tu
che bel sorriso hai tu
mentre sto ad ascoltare
tu
già mi somigli un po’
se parli d’amore

Sai dipingere di te
Anche le nuvole
Di questa vita mia
Adesso che ci sei non andar via
Sai farmi aspettare
Hai pazienza più di me
O forse è
Che non sei tu
Innamorato come me


Nel cuore e nella mente (M. Ventura)

Ripetilo con me
Non è successo niente
Ci siamo solo noi
Nel cuore e nella mente
Pensami forte che
Anche se sei distante
È come se per me
Tu fossi qui presente
Raccontami di te
No non piangere
Che se stai male tu
Poi io non capisco
Perché d’improvviso piango
Come se cascasse il mondo
Perché il mondo se ci penso
Un momento
Per me sei ancora tu
E quest’amore immenso
Che ci è rimasto dentro
Non ci divide più
Anche se sei lontano
E con te c’è qualcuno
Qualcuno che ti ama
E che non sono io
Prometti che farai
No non ridere
Tutto il possibile
Per non telefonarmi
Per non scrivermi e parlarmi
Perché se io ti rivedo son sicura
Che poi cedo e ti domando
Ripetilo con me
Non è successo niente
Ci siamo solo noi
Nel cuore e nella mente


Il culo all’insù (M. Ventura)

Io mi sveglio la mattina di solito non tanto presto perché mi piace dormire come a tutti poi del resto e dopo un minuto circa sto cantando una canzone finisce solamente quando comincio a fare colazione l’allegria e la voglia di cantare se ne vanno via insieme alle cose buone da mangiare resta solo una tazzina bianca con dentro un po’ di caffè nero ed un biscotto un biscotto dico 1 solo!!!

Tu se non sei a lavorare ti alzi dopo un paio d’ore e col broncio poverina finisci dentro la cucina tiri fuori sacchettini scatolette barattolini merendine di ogni gusto e non mi ricordo il resto cominci a spalmare il burro sopra il pane che tieni ben stretto nella mano poi mi guardi con un’aria stanca guidi la tua mano lenta e mangi tutto quello che ti va

A questo punto io comincio a volerti meno bene a pensare cose brutte a volte veramente oscene ti sorrido e intanto immagino una scena col coltello che ti taglio via le mani che ti apro in due il cervello il pudore la paura non ci sono se per te io penso ad una giusta tortura prendo un ago e te lo infilo in bocca e ti cucio per benino le labbra ora mangia dal naso se vuoi

Non ne posso più di rovinarmi la vita per qualche chilo di più
Non ne posso più di non poter mangiare quel che voglio come fai tu
Non ne posso più e voglio anch’io essere veramente bella avere un fisico da modella
la tetta soda la gamba snella e soprattutto il culo all’insù

E continua la giornata con la solita menata che tu mangi che ti abbuffi e poi ritualmente sbuffi ti lamenti che sei grassa e che hai la cellulite ma dov’è che te la vedi se c’hai un fisico d’attrice io ti ascolto ma ti odio lo confesso sotto sotto il tuo fisico lo invidio dimmi un po’ che cosa devo fare soffro e mi vien voglia di mangiare un crafen una pizza o un bignè

Non ne posso più ………….

Culo all’insù ed apro la mia mente e penso che essere cicciotella in fondo è divertente divertente è prendere in giro tutto quanto anche se stessi perché piacere sempre non è possibile e solo i fessi vogliono assomigliare sempre più a quest’idea di bello che ami pure tu che in fondo in fondo lo sappiamo ci condiziona tutti quanti belli brutti grassi magri volenti o nolenti

Non ne posso più ………….